Ecco l’intervista di Storie Oggi ad Andrea Ambrosio per presentare la nostra bottega. Tutta la rassegna stampa, in continuo aggiornamento, è disponibile nella sezione Dicono di Noi.
E’ sul solco della tradizione che nasce il vostro progetto?
A Sant’Angelo c’è una grande tradizione di stamperia e tipografia che
nasce proprio con Caramuel. Era un uomo geniale: non c’erano stamperie,
lui scriveva, così creò qui la una stamperia. Si chiamava Arca Sancta.
Noi abbiamo ripreso quel pezzo di storia e di tradizione.
Cosa producete nella vostra Bottega?
Abbiamo un maestro legatore, un artigiano che ha lavorato per tanti
anni da Pandimiglio, a Roma, il famoso restauratore librario. Abbiamo
deciso di fare una produzione tutta nostra, nel segno della qualità:
selezioniamo le pelli, sono tutte italiane, toscane per la precisione.
C’è un esperto che le sceglie per noi. E poi tutto viene fatto a mano:
il taglio del pellame, le incollature. Realizziamo whitebook, agende
taccuini, quaderni a righe. Siamo orientati al futuro ma con un occhio
alla tradizione. Siamo solo all’inizio, la nostra è un’azienda giovane,
ma il riscontro che stiamo ottenendo ci spinge a trovare sempre nuove
proposte. Mi sono innamorato subito di questo progetto che può avere
tanti risvolti, anche nel marketing: facciamo produzione conto terzi,
prodotti che possono essere utilizzati come gadget; vengono
personalizzati. E presto saremo on line con un sito e-commerce.
Tutto nel segno della qualità…
Nel piccolo laboratorio artigianale prendono forma oggetti di pregio
in tirature limitate, molto apprezzati da chi vi riconosce i segni di
una tradizione artistica risalente a molti secoli fa. Nella Bottega
delle Fratte il tempo è un valore e la tradizione una guida, che vengono
conservati e tutelati con rispetto. Ed è a questa tradizione che si
continua a guardare per creare splendidi oggetti senza tempo che, per
chi sa apprezzarne la bellezza, continuano a donare fascino e magia.
Oggi impera il digitale, voi puntate sulla carta…
Oggi si parla di artigianato 4.0. Noi ci auguriamo che si rimanga
alla carta. Quantomeno che si possa scrivere a mano. E’ una terapia per
me. Gli appunti di lavoro, un pensiero, un’idea, un disegno: credo che
quello che si scrive a mano abbia maggiore importanza di quel che si
annota elettronicamente perché resta nelle nostre teste.
Con chi porta avanti questo progetto?
A condividere questo percorso con me c’è Adelaide De Fino, imprenditrice ma soprattutto regista, Pietro Dinnella il nostro rilegatore e poi Sergio Ragone che cura la comunicazione.
C’è fermento in Basilicata: com’è fare imprenditoria al Sud?
Il mio è un giudizio da esterno. Sono napoletano, sono a Sant’Angelo
da un anno. Qui, però, si può fare, si possono realizzare i progetti. Ci
sono belle realtà, poco conosciute e poi si possono stabilire
connessioni più dirette: la Basilicata è piccola e le persone sono
poche.
Andrea Ambrosio ci parla di Bottega delle Fratte
Ecco l’intervista di Storie Oggi ad Andrea Ambrosio per presentare la nostra bottega. Tutta la rassegna stampa, in continuo aggiornamento, è disponibile nella sezione Dicono di Noi.
E’ sul solco della tradizione che nasce il vostro progetto?
A Sant’Angelo c’è una grande tradizione di stamperia e tipografia che nasce proprio con Caramuel. Era un uomo geniale: non c’erano stamperie, lui scriveva, così creò qui la una stamperia. Si chiamava Arca Sancta. Noi abbiamo ripreso quel pezzo di storia e di tradizione.
Cosa producete nella vostra Bottega?
Abbiamo un maestro legatore, un artigiano che ha lavorato per tanti anni da Pandimiglio, a Roma, il famoso restauratore librario. Abbiamo deciso di fare una produzione tutta nostra, nel segno della qualità: selezioniamo le pelli, sono tutte italiane, toscane per la precisione. C’è un esperto che le sceglie per noi. E poi tutto viene fatto a mano: il taglio del pellame, le incollature. Realizziamo whitebook, agende taccuini, quaderni a righe. Siamo orientati al futuro ma con un occhio alla tradizione. Siamo solo all’inizio, la nostra è un’azienda giovane, ma il riscontro che stiamo ottenendo ci spinge a trovare sempre nuove proposte. Mi sono innamorato subito di questo progetto che può avere tanti risvolti, anche nel marketing: facciamo produzione conto terzi, prodotti che possono essere utilizzati come gadget; vengono personalizzati. E presto saremo on line con un sito e-commerce.
Tutto nel segno della qualità…
Nel piccolo laboratorio artigianale prendono forma oggetti di pregio in tirature limitate, molto apprezzati da chi vi riconosce i segni di una tradizione artistica risalente a molti secoli fa. Nella Bottega delle Fratte il tempo è un valore e la tradizione una guida, che vengono conservati e tutelati con rispetto. Ed è a questa tradizione che si continua a guardare per creare splendidi oggetti senza tempo che, per chi sa apprezzarne la bellezza, continuano a donare fascino e magia.
Oggi impera il digitale, voi puntate sulla carta…
Oggi si parla di artigianato 4.0. Noi ci auguriamo che si rimanga alla carta. Quantomeno che si possa scrivere a mano. E’ una terapia per me. Gli appunti di lavoro, un pensiero, un’idea, un disegno: credo che quello che si scrive a mano abbia maggiore importanza di quel che si annota elettronicamente perché resta nelle nostre teste.
Con chi porta avanti questo progetto?
A condividere questo percorso con me c’è Adelaide De Fino, imprenditrice ma soprattutto regista, Pietro Dinnella il nostro rilegatore e poi Sergio Ragone che cura la comunicazione.
C’è fermento in Basilicata: com’è fare imprenditoria al Sud?
Il mio è un giudizio da esterno. Sono napoletano, sono a Sant’Angelo da un anno. Qui, però, si può fare, si possono realizzare i progetti. Ci sono belle realtà, poco conosciute e poi si possono stabilire connessioni più dirette: la Basilicata è piccola e le persone sono poche.